Progetto EMAVI
Asilo Barkok
Regione
Loutogu, Togo
Inizio progetto
Giugno 2016
Durata progetto
18 mesi
Stato progetto
ultimato
Beneficiari
Bambini villaggio e comunità
Finalità progetto
Creazione servizio asilo
Costo Totale
7’000 CHF
Sostenuto Tramite
Finanziamenti Privati, Associazione Pro Carnevale Val Morobbia
Origini del progetto
L’attuale crescita demografica globale è stimata in circa 80 milioni di individui all’anno ovvero l’1,1% della popolazione totale. Questo incremento è da attribuire principalmente ai cosiddetti paesi in via di sviluppo ed in particolari a quelli stati presenti nelle regioni dell’Africa Subsahariana, con un apporto di quasi 30 milioni, ed al sud e sud-est asiatico, con 40 milioni, a discapito del contributo di regioni quali l’Europa occidentale dove si registrano tassi nulli o addirittura decrescite.
L’impatto di questo fenomeno si riflette anagraficamente nella composizione della popolazione delle varie regioni, nell’Africa Subsahariana il 70,5% della popolazione ha un’età inferiore ai 30 anni, il 30,5% inferiore ai 10 anni, inversamente nell’Europa occidentale il tasso di popolazione sotto i 30 anni è del 31%. La situazione del Togo rispecchia perfettamente le tendenze vigenti infatti il 42% della popolazione Togolese ha un’età inferiore ai 15 anni, caratteristica che si traduce quindi in un importante numero, superiore ai 2,5 milioni di unità, di bambini ed adolescenti in età scolastica e prescolastica.
In un contesto di estrema indigenza, dove il prodotto interno lordo procapite è l’undicesimo più basso al mondo, la cronica carenza di risorse economiche impedisce l’erogazione di finanziamenti sufficienti a garantire un servizio d’istruzione efficace in termini di numero e di qualità delle strutture specifiche, precludendo quindi un diritto universalmente riconosciuto quale l’istruzione di base ad una consistente fascia di popolazione.
In quest’ottica l’obiettivo del progetto è quello di favorire l’accesso al percorso d’istruzione a circa 70 bambini in età prescolastica mediante la costruzione di una struttura dedita all’attivazione di un servizio di asilo in grado di ampliare l’offerta del complesso scolastico di Barkok.
Descrizione del progetto
L’Associazione Umanitaria “if…” in collaborazione con l’ONG DassiFem è da sempre attiva nel sostegno all’istruzione ed allo sport mediante differenti strategie di supporto che hanno consentito di sviluppare nel tempo ottimi rapporti interpersonali con i corpi docenti ed i comitati dei genitori delle varie strutture scolastiche presenti su tutto il territorio locale.
Nel 2009 grazie al finanziamento concesso dall’Associazione padre Mantovani di Lugano ed al coordinamento di Jean Lalli Kombatè è stata costruita una struttura che attualmente offre un servizio di istruzione primaria a circa 500 bambini della regione.
Nel corso del 2014 il comitato dei genitori in accordo con il corpo docenti della struttura decide di avviare un servizio prescolastico di asilo, in grado di facilitare l’accesso al percorso formativo dei bambini e di sgravare parzialmente le madri, principali generatrici di beni per la sussistenza all’interno della comunità, dai compiti di accudimento quotidiano della prole.
Nel 2015 nonostante l’assenza di una struttura adeguata, improvvisandone una costituita da legni ed arbusti, e la mancanza di docenti, le madri a rotazione si sono organizzate per curare i bambini, è stato avviato il primo servizio di asilo della regione.
Il progetto EMAVI (École Maternelle de Village) sulla base sinergica degli interventi attuati sul territorio dall’Associazione Umanitaria “if…” prevede la costruzione di una struttura specifica tramite l’impiego di manodopera locale e l’utilizzo di mattoni stabilizzati CEB prodotti dall’attività legata al progetto CIM.
Risultati attesi e raggiunti
I risultati raggiunti sono stati sorprendenti siccome nonostante dei ritardi nella fase d’implementazione dovuti a delle problematiche iniziali causate dalla diffidenza della comunità locale nei confronti del responsabile dei lavori esterno e della nuova tecnica di costruzione, hanno consentito l’attivazione di un servizio inedito in tutta la regione.
Durante la fase di realizzazione dell’edificio, dove la popolazione si è adoperata nel reperimento del materiale necessario per la fabbricazione dei mattoni ed in tutte le opere che non richiedevano competenze specifiche, come per la successiva fase di gestione del servizio, con il coinvolgimento delle donne della comunità nella turnazione per garantire il corretto funzionamento dell’attività, la collaborazione e la solidarietà tra la popolazione locale è stata ottimale, aspetto che ha favorito il consolidamento dei rapporti umani ed interpersonali all’interno della comunità.
L’opera ha permesso inoltre di valorizzare e diffondere la conoscenza della nuova tecnica di costruzione con l’utilizzo dei CEB, apportando quindi un grande beneficio al progetto CIM.